(A cura del Prof. Paolo Innocenti)
Venticinque anni fa, il 10 giugno 1995 scompariva, all’età di 60 anni, il prof. Giuseppe Gozzetti, Maestro di una generazione di chirurghi.
Laureato in Medicina a Bologna nel 1961, fu aiuto della Clinica Chirurgica dell’Università di Bologna diretta dal Prof. Leonardo Possati.
Nell’ottobre 1973, mentre eravamo al Sant’Orsola, mi chiese di seguirlo a Chieti dove aveva ottenuto l’insegnamento di Clinica Chirurgica e l’incarico di aprire un nuovo reparto. Presi una decisione d’impeto e gli dissi subito di sì. L’idea di essere un pioniere, tra i fondatori di una nuova facoltà di Medicina mi galvanizzava facendo passare in secondo piano il dolore del distacco da Bologna, dalla mia famiglia di Riccione e dalla amatissima Romagna.
L’attività assistenziale del Reparto di Clinica Chirurgica di Chieti da lui diretto, ebbe inizio il 2 gennaio 1974.
Negli otto anni di permanenza a Chieti, furono eseguiti con successo interventi straordinari per quegli anni, di innesti protesici vascolari, di by pass, di commissurotomia mitralica, di colectomia totale, di esofagectomia, di resezione polmonare e pneumonectomia, di duodeno-cefalopancreasectomia per cancro del pancreas, di shunt porto-cava nei cirrotici, di intraepatico-digiunostomia, di resezione epatica maggiore, di auto-trapianto renale.
La Clinica Chirurgica di Chieti divenne in breve tempo, punto di riferimento per la Sanità Abruzzese e si impose con autorevolezza alla attenzione nazionale.
Furono anni entusiasmanti di lavoro intenso che coincisero con il grande sviluppo di tutta la Facoltà di Medicina di Chieti. Adorato dai malati, stimato dai colleghi di Facoltà, carismatico, il Professore era uomo instancabile che trascinava tutti noi, medici e infermieri, col suo talento e il suo coraggio.
Con lui eravamo sempre in sala operatoria. Non sapevamo cosa volesse dire orario di lavoro. Dopo la notte di guardia andavamo ad operare. Si entrava in ospedale il lunedì mattina e si usciva il sabato sera, almeno quando non si era di guardia la domenica.
C’era anche chi per garantirsi il diritto di partecipare all’intervento col Professore, pur per reggere solo la spatola, presidiava la sala operatoria dalle 6 di mattina.
Di certo se non avessimo lavorato tanto nessuno di noi, suoi allievi, avrebbe conseguito i risultati rilevanti che invece ci sono stati: Antonio Caracino primario chirurgo di Pescara, Giuseppe Colecchia primario chirurgo di Pescara, Franco Francomano direttore della chirurgia endocrina di Chieti, Guido Mancini primario chirurgo di Gissi, Ettore Cianchetti direttore della chirurgia senologica di Ortona, Sante Ucchino direttore della scuola di specializzazione in chirurgia vascolare, Franco Spigonardo direttore della chirurgia vascolare di Chieti, Adriano Piattelli professore ordinario di odontoiatria (anche lui chirurgo allievo di Gozzetti) e il sottoscritto direttore della Patologia Chirurgica di Chieti.
il 1° novembre 1981 la Facoltà Medica di Bologna lo chiamò a dirigere la Clinica Chirurgica 2, succedendo al prof. Leonardo Possati sulla cattedra che era stata dei grandi Maestri della Chirurgia bolognese: il prof. Gaetano Placitelli, Gherardo Forni, Raffaele Paolucci di Valmaggiore, Bartolo Nigrisoli.
A Bologna sviluppò la chirurgia epatica, con i pionieristici interventi su pazienti cirrotici nel 1983 e con il trapianto di fegato nel maggio 1986 tra i primi in Italia: questa chirurgia ebbe inizio in Abruzzo dapprima nelle sale dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo con interventi sui maiali e poi a Chieti sull’uomo.
Portò contributi importanti anche in altri campi, in particolare in quello della colite ulcerosa e malattia di Crohn con tecniche chirurgiche conservative. Anche a Bologna lasciò allievi valorosi (dei tanti ne cito solo due): il prof. Gilberto Poggioli ordinario di chirurgia al Sant’Orsola e il prof. Elio Jovine primario all’Ospedale Maggiore.
Nel 2015 nel corso di un convegno tenutosi nell’Aula Magna dell’Università, che organizzai per celebrare i 40 anni della fondazione della Scuola di Specializzazione di Chirurgia di Chieti avvenuta nel 1975 e di cui il prof. Gozzetti fu il primo direttore, diedi al mio discorso di presentazione il titolo “Storia di una Passione” perché è stata la passione che ha dato origine a questa lunga ed esaltante vicenda professionale ed umana ed è stata la passione che ha fatto superare le difficoltà innumerevoli che la vita sempre ci riserva.
Il Prof. Gozzetti ha lasciato un segno nella storia della Chirurgia Italiana e internazionale, ma prima ancora, con la sua carica umana, lo ha lasciato nel cuore di tutti i suoi malati, i suoi infermieri e i suoi medici.
Maestro, ricordarla oggi a venticinque anni dalla sua scomparsa, è come volerla tenere in vita, ancora assieme a noi. La memoria sopravvive al tempo che fugge ed è più forte della morte.